Parlami d’amore

12,00

Quando la radio cantava la vita

Con Mario Incudine e Antonio Vasta

Mario Incudine e al servizio di uno spettacolo che vuole essere anche un omaggio alla canzone d’autore di quegli anni, un repertorio poco battuto, ma ricco di fascino e di bellezza, con testi modernissimi, melodie indimenticabili e armonie ardite…

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Descrizione

14 APRILE 2024| ORE 19:00

Con Mario Incudine

di Costanza diQuattro

regia Pino Strabioli

pianoforte e fisarmonica Antonio Vasta  

produzione centro Teatrale Bresciano

in collaborazione con ASC Production, Teatro Donnafugata

Tra il 1918 e il 1940 la produzione musicale italiana ebbe una straordinaria evoluzione. La nascita delle radio, che divenne il mezzo principale della propaganda fascista, contribuì anche ad ampliare il pubblico degli ascoltatori e a diffondere sensibilmente la musica all’interno delle case italiane rendendola un “affare” comune e condiviso. Se da un lato si ramificava la musica fomentata dal fascismo, megafono di sentimenti patriottici, famigliari e lacrimosi; dall’altro si diffondeva, in rotta con le direttive dittatoriali, una musica d’oltreoceano, brillante e ironica. Sottobanco, come bische clandestine, nascevano to swing e il jazz che ben presto entrarono a far parte di una realtà italiana che remava controcorrente attraverso la musica.  Con questo spettacolo, e attraverso alcuni dei pezzi più belli di quegli anni, va in scena non soltanto uno spettacolo di storia della musica italiana ma soprattutto uno spettacolo di storia e patria. Poichè la musica, da sempre, diventa il  paradigma di una nazione e di un pensiero. L’Italia canticchiò vent’anni “giovinezza” ma all’alba del 45 tuonò convinta “bella ciao”.
Mario Incudine, accompagnato dal maestro Antonio Vasta, ci porta dentro questo viaggio fatto di musica e parole, di tenerezza e di ironia, di amarcord e di aneddoti che raccontano un pezzo della nostra storia. Sotto la Guida di Pino Strabioli, da sempre sensibile al teatro canzone, la verve e la capacità istrionica di Mario Incudine e al servizio di uno spettacolo che vuole essere anche un omaggio alla canzone d’autore di quegli anni, un repertorio poco battuto, ma ricco di fascino e di bellezza, con testi modernissimi, melodie indimenticabili e armonie ardite. Un “materiale” da riportare a galla e da incorniciare.
II pubblico uscirà fischiettando.